giovedì 17 luglio 2008

insicurezza

riporto un articolo de "l'Unità" del 17 luglio 2008. 3,2 miliardi in meno si faranno sentire, e già adesso c'è penuria di personale. togliere i poliziotti dalla strada e mettervi l'esercito mi sembra la precursione ad uno stato di occupazione o di regime militare. spero k a questo siano attenti coloro che hanno votato il centrodestra come risposta alla necessità di maggiore tutela della popolazione.


Tagliati i fondi per la sicurezza, protestano sindacati e Cocer

Per la prima volta tutti i sindacati delle Forze di Polizia e Cocer dell'intero comparto sicurezza e difesa, protestano in piazza in modo unitario contro l'operato del Governo. A scatenare l'opposizione della rappresentanza dei 500.000 operatori della sicurezza e della difesa italiani, il recente decreto (del 25 giugno scorso) sulla manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, in cui «sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di sicurezza e di tutela per i cittadini».

I sindacati delle forze di polizia e i Cocer lamentano contro i «tagli» previsti nel triennio per oltre tre miliardi di euro sui capitoli di spesa della «sicurezza» e della «difesa» delle Amministrazioni dello Stato. Questi «tagli» -spiegano in un volantino - impediranno l'acquisto di autovetture, di mezzi, di strumenti utili per svolgere il servizio nonché la possibilità di avere risorse sufficienti e necessarie per le attività addestrative, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione, per l'acquisto di munizioni, delle divise e per la ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture, in particolare quelle di accesso al pubblico, che diventeranno sempre più fatiscenti.

Con i manifestanti anche il leader del Pd, Walter Veltroni: «Abbiamo votato il decreto sulla sicurezza, ma se venissero confermati i tagli di risorse alle forze dell'ordine nella manovra, si tratterebbe di un assoluto paradosso e quelle sulla sicurezza da parte della Pdl diventerebbero chiacchiere da campagna elettorale», ha dichiarato Veltroni. Insieme a lui, di fronte a Montecitorio dove si è svolta la manifestazione, anche Lanfranco Tenaglia, Marco Minniti e Roberta Pinotti. Veltroni ha poi commentato anche le parole del premier: «Il presidente del consiglio ha detto che i tagli non ci saranno, speriamo, se così fosse per noi sarebbe stata una battaglia vinta».

Oltre alla manifestazione di Roma, anche a Firenze è in corso la protesta indetta a livello nazionale da tutti i sindacati delle forze di polizia e Cocer. In una nota il Siulp di Firenze elenca alcuni questioni paradossali «che riguardano la polizia di stato nel capoluogo toscano, che vanno dalla carenza di organico e anche di auto per la squadra mobile all'esiguo personale in servizio al posto fisso di polizia all'ospedale di Careggi, due operatori al massino non in grado di assicurare tutte le incombenze correlate con un policlinico, e ancora la chiusura del posto di polizia a Brozzi.

A Milano, infine, i sindacati di Polizia e Esercito in un documento congiunto distribuito nel corso di due manifestazioni davanti alle sedi delle Prefettura e della Questura di Milano, scrivono: «I tagli del Governo mettono a forte rischio la sicurezza dei milanesi». Per i rappresentanti dei sindacati una delle più gravi conseguenze di questa manovra saranno le riduzioni del personale e la carenza di mezzi di trasporto. «In tre anni ci sarà una riduzione totale di 40.000 unità, 15.000 solo in Polizia - spiega il segretario provinciale aggiunto Sap Costantino Faedda - Il personale che sta per andare in pensione non verrà rimpiazzato perchè mancano i fondi. Inoltre il 70% dei mezzi che utilizziamo per le operazione è in deposito in attesa di riparazione. Si può quindi ben comprendere come la sicurezza dei cittadini con questi tagli sia a forte rischio.» Il segretario provinciale Siulp Giovanni Bartolotta illustra le richieste che verranno fatte al Governo: «Chiederemo principalmente il riconoscimento del principio di specificità del comparto sicurezza e difesa e l'eliminazione della riduzione del 40& dello stipendio mensile di un poliziotto per un semplice infortunio: è assurdo prendersi una pallottola e vedersi decurtare lo stipendio per essere rimasti a casa»

E anche il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ribadisce il suo sostegno ai sindacati delle forze dell'ordine: «Dal governo la solita politica delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini, in Parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate». E aggiunge: «Si riduce il personale si bloccano le assunzioni, si fanno pesanti tagli strutturali, si riducono i fondi destinati al ministero degli interni e della difesa per un totale di 3,2 miliardi di euro: altro che sicurezza dei cittadini».

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