venerdì 2 agosto 2013

Manette Foderate


 Dopo due giorni di trepidante attesa, finalmente il verdetto: imputato colpevole, condanna confermata a 4 anni di reclusione. Rinvio a giudizio per la pena accessoria d'interdizione dai pubblici uffici.

La condanna a 4 anni di reclusione sarà scontata di 3 per l'indulto, l'ultimo anno sarà commutato (forse) agli arresti domiciliari. e sappiamo bene come sia tedioso il domicilio del condannato: starsene chiuso nella sua villona, con ogni comodità, belle ragazze e soldi da spendere.. magari su Mediashopping.. non sembra molto diverso da ora. una condanna di velluto e pizzo.

mi preoccupa invece la dubbia assegnazione della pena accessoria: da come sono andate ultimamente le cose, sembra che questa interdizione sia un bel peso darla: già era stata ridotta da 5 a 3 anni, ora è rimessa addirittura in forse. Il chè ha del paradossale: è come se mi ritirassero auto e patente per guida in stato alterato, ma mi fosse comunque consentito guidare ogni giorno un autobus pieno di persone.

Perchè è così difficile eseguire la condanna su questa persona? ormai non ci sono dubbi: dopo appelli, ricorsi e contro-appelli, è stato dichiarato colpevole.. quindi? perchè è ancora lì, come niente fosse successo? mi sembra un po' la scena finale di molti film in cui il "buono", avendo il "cattivo" in pugno, non gli dà quello che merita, per un sentimento misto di perdono e presunzione di superiorità morale (e il cattivo coglie al volo l'occasione per colpire il buono alle spalle).

ma questo è sciocco, ingiusto e antidissuasivo. se chi commette crimini non è punito, difficilmente avrà scrupoli a non reiterare il proprio comportamento. in più, ognuna di queste non-condanne va a costituire un insieme di precedenti legali che avranno eco in altri processi simili.

se un cittadino qualunque fosse stato giudicato per lo stesso crimine, non ci sarebbero state attenuanti e sarebbe già in galera da un pezzo, con proprietà confiscate e quant'altro. invece qui c'è un supercittadino la cui condanna è stata stilata con le pinze e ridotta ai minimi termini per timore delle conseguenze politiche (come se un condanna vera avrebbe fatto male alla Nazione) e deve essere comunque vagliata da un'assemblea di suo pari.

Bello. se condanneranno mai me, anche io voglio che decidano i miei amici se eseguire o meno la sentenza.

ma il punto è: condanna eseguita o meno... cambierebbe veramente qualcosa? dopo 20 anni che stiamo andando avanti così, questa "non-punizione esemplare" sarà motore di un ritorno alla giustizia, alla moralità, alla decenza.. anche solo alla vergogna?

20 anni di veline nude in TV e di telemarketing, promozione di sesso e consumismo. 20 anni di propagande elettorali oscene a cui tantissimi hanno creduto, elezione dopo elezione. 20 anni in cui tutto è stato lecito e impunito. una generazione è cresciuta in questi 20 anni, con che valori?

Certi sentimenti di Verità, Giustizia, Pace tornano sempre, anche riemergendo dal fango più nero. come la Matematica è universale e non se ne cancellerebbe la verità bruciandone tutti i libri, così i buoni sentimenti riaffioriranno anche nelle realtà più grette, corrotte e compromesse.

perchè questo avvenga è indifferente che un condanna venga eseguita o meno. quello che conta è la condanna morale, la certezza di tutti che certi comportamenti siano sbagliati, deleteri, e criminali. ed è anche su questo che si fondano le leggi. che siano applicate o meno, esse rimangono valide.

oggi, 2 agosto, non è cambiato nulla, a meno che non ci impegniamo noi per primi a celebrare una condanna che resterebbe inattuata, prescritta e dimenticata.
oggi, 2 agosto, non dimentichiamoci nemmeno di Bologna. un'altra condanna caduta in oblio.




giovedì 25 luglio 2013

Tornare a scrivere..



   Questo blog nasceva tanto tempo fa per parlare di politica, etica e giornalismo.
Sono rimasto anni senza scrivere più un post.
oggi ho ricevuto un commento, inaspettatissimo, su un mio vecchio articolo.
un piccolo, grande, incentivo a premere, di nuovo, il pulsante "nuovo post".

Perchè avevo smesso di scrivere? mancanza di tempo? mancanza di interesse? mancanza di occasioni?
no. La risposta è che mi ero reso subconsciamente conto che scrivevo solo di cose poco allegre. di accadimenti che mi facevano vergognare del genere umano e, in particolare, di cose "tutte italiane".
Molti miei post criticavano certe classi politiche, certe ideologie, certe abitudini. e lo facevo con la speranza di dare un minimo segnale perchè qualcosa potesse mai cambiare.

Purtroppo non ho più 20 anni.
purtroppo ho capito che le cose, le persone, non cambiano.
quasi mai.
specialmente i popoli.

Riforme, rivoluzioni, cambi di ordinamento e di governo, guerre e trattati di pace, in migliaia di anni, non hanno modificato il ripetersi della storia.

c'è sempre un popolo oppresso e c'è sempre un gruppo di oppressori.
quello che cambia sono gli strumenti di oppressione e di controllo.
passando dalle repressioni fisiche, alle religioni, alla televisione, alla democrazia.


Non vedo uguaglianza tra gli uomini.
e non perchè siamo tutti diversi, che è la nostra bellezza, ma proprio perchè alle nostre differenze diamo valori e poteri che non competono ad esse.
e così le differenze di religione e etnia autorizzano guerre e martiri. Le differenze di pensiero e fede politica concedo reclusioni e ipocrisie.

Non vedo libertà per l'umanità.
forse solo per qualche essere umano capace di trascendere gli obblighi ed i miraggi a cui siamo succubi ed assuefatti.

Non vedo fraternità tra gli uomini.
ci si arrampica 'uno sul corpo dell'altro per raggiungere per primi il mito del successo, del denaro, del sesso.
pochi si abbracciano, pochi si tengono per mano, pochi si aiutano l'un l'altro gratuitamente.

Ecco un'altra rivoluzione inutile, che ha riempito i cuori di ideali e tagliato teste con la ghigliottina.

Non ho più 20 anni, sono rassegnato.
ma riprendo a scrivere.

 


sabato 11 aprile 2009

autobus bianco, autobus nero



ci si ricorda a volte del razzismo manifesto nella libera e democratica America, con bagni per bianchi e bagni per neri, diritti civili per bianchi e doveri civili per neri, autobus bianchi e autobus neri.. e ricordiamo che proprio da un autobus era partita la protesta per una parità di diritti tra persone di etnia caucasica e persone di colore.

era il primo dicembre 1955 quando la signora Rosa Parks di Montgomery, Alabama, si rifiuta di cedere il posto da lei occupato, su di un autobus extraurbano, ad un uomo bianco. Rosa Parks viene arrestata e accusata di aver violato una delle ordinanze sulla segregazione della città. In risposta a tale evento, un allora sconosciuto Martin Luther King organizza un boicottaggio pacifico delle autolinee di Montgomery, per protestare contro la segregazione razziale.

Da quell'episodio partì la grande protesta di contestazione che ha poi portato ad una progressiva parificazione tra bianchi e neri negli Stati Uniti.


PERCHE' NON TORNARE INDIETRO?


il comune di foggia ha recentemente predisposto su di una stessa linea autobus differenziati per cittadini italiani ed extracomunitari, esponendo giustificazioni del tutto dubbie ma accolte dal ministro dell'interno (e criticate dal governatore della regione).

avrà anche foggia la sua Rosa Parks?


riporto l'articolo da cui ho appreso la notizia.

Pubblicato venerdì 3 aprile 2009 in Spagna

[El Pais]

Autobus bianco, autobus nero


A Foggia, località del sud Italia, una linea urbana separa immigrati e cittadini locali

Un altro giro di vite in tema di sicurezza. Da lunedì, gli immigrati e i cittadini della città di Foggia che usano la linea urbana 24 viaggeranno su autobus diversi. Uno per i neri, l’altro per i bianchi. L’ha deciso il capo della polizia, alle dipendenze del Ministero degli Interni, e all’azienda dei trasporti pubblici ed al sindaco, di centro-sinistra, è sembrata una misura molto ragionevole.

La linea 24 copre il tragitto che dal centro della città porta fino al quartiere periferico Borgo Mezzanone. A due chilometri dal borgo, c’è il Centro di Accoglienza dei Richiedenti Asilo (CARA), che attualmente ospita 800 persone, nonostante abbia una capacità di sole 500.

Il sindaco Orazio Ciliberti ha spiegato che la linea 24, sempre sovraffollata, stava generando molti problemi. “I passeggeri viaggiavano ammassati uno all’altro e varie volte i cittadini italiani e gli stranieri si accusavano a vicenda di non pagare il biglietto, e spesso scoppiavano litigi. Così si migliora il servizio ed evitiamo le risse”.

L’unica differenza tra le due linee 24 è che quella per gli immigrati, quasi tutti provenienti da zone in guerra dell’Africa subsahariana, farà una fermata in più, vicino al CARA, rispetto a quella riservata ai foggiani. Il sindaco sostiene che la separazione favorisce gli immigrati che non dovranno camminare tanto. Il governatore della regione Nichi Vendola, ha dichiarato che questa misura gli sembra un’ “apartheid intollerabile”, ed ha detto al sindaco che se i servizi sono insufficienti, devono essere rafforzati, “ma per tutti”. “La linea per gli extracomunitari, che ha il sapore della separazione, deve essere abolita al più presto”, ha poi aggiunto.

Il tunisino Habib Ben Sghaier, presidente dell’Associazione delle Comunità Straniere di Foggia, considera questa misura “puro razzismo” ed ha aggiunto che stenta a credere che il Governo l’abbia approvata. Ma l’ONU, attraverso l’Acnur Italia, ha difeso il servizio, che non considera discriminatorio. Secondo Laura Boldrini, portavoce dell’agenzia per i rifugiati, “l’autobus che collega il CARA di Borgo Mezzanone con la stazione di Foggia è attivo da diversi anni. Se la linea fosse l’unica che non si potesse utilizzare e se agli immigrati fosse proibito l’uso degli altri mezzi di trasporto pubblico sarebbe gravissimo. Ma secondo le informazioni a nostra disposizione, la situazione è diversa”.

Secondo l’Acnur, il dato positivo è che la comunità locale di Borgo Mezzanone ha sempre ben accolto i bambini dei richiedenti asilo che frequentano le scuole locali. “Per evitare tensioni tra i locali e gli immigrati è importante che ci siano a disposizione servizi per tutti, incluso di trasporto pubblico”, ha aggiunto il portavoce, “e che si incrementino i trasporti tra il CARA e la città”.
L’alto numero di immigrati in attesa della concessione del diritto d’asilo, segnala inoltre l’ Acnur, “non aiuta certo la serenità e la convivenza”


[Miguel Mora]


giovedì 9 aprile 2009

squallido




il primo canale italiano, della tv di Stato, pagata dai contribuenti per i contribuenti, si da ad autocerimonie banchettando su una tragedia umana nazionale.
questi avvoltoi che per fare un servizio intralciano i mezzi di soccorso, disturbano persone già distrutte emotivamente. hanno un gran coraggio, o una bella faccia tosta. piuttosto che promuovere raccolte fondi di tutti i profumi e colori, sarebbe più discreto che i tg si facessero da parte e lasciassero fare il loro lavoro alla protezione civile e vigili del fuoco, che evitassero di inquadrare ogni personale e dolorosissima lacrima per barattarla con i dati di share.
di certo, tra i tanti che hanno contribuito agli strabilianti record citati dalla miss, non c'erano coloro che hanno perso tutto in questa catastrofe, e a cui ora stanno rubando anche la dignità più intima.

giovedì 2 aprile 2009

G(affe) 20

..e la Regina insegna l'educazione al premier..





-MR OBAMA!!!
-ma cos'ha da urlare??

almeno stavolta s'è risparmiato di fare le corna..


mercoledì 25 marzo 2009

DOP

ecco cosa sta esportando l'Italia in Europa.


mercoledì 18 marzo 2009

onde, ronde e manganelli




ci si era ormai dimenticati della rivolta studentesca di quest'inverno, quando per tre mesi le strade e le piazze di Roma, Bologna, Milano, Padova, Torino, Genova, Napoli e tante altre città sono state battute da cortei pacifici studenteschi, in protesta contro i tagli all'istruzione.
la risposta del governo fu una legge che limita la possibilità di manifestare, ed oggi alla Sapienza tale legge è stata addirittura sperata, sequestrando di fatto gli studenti ed impedendo loro di unirsi al corteo della cgil. le forze dell'ordine hanno caricato la massa di studenti, provocando feriti.
gli ordini sono venuti da molto in alto, troppo pericoloso unire il dissenso di studenti e lavoratori. mi chiedo come mai le forze di polizia non si uniscono anche loro a questo dissenso, contro un governo che ha tagliato fondi e ha loro sostituiti con le ronde. oggi quei carabinieri, quei finanzieri, quei poliziotti hanno obbedito all'ordine di bastonare i loro figli.

se è impossibile per un corteo pacifico di esprimere la propria critica, è però lecito che un gruppo di ragazzi appartenti a movimenti neofascisti stazioni alla facoltà di napoli, con caschi e spranghe, ed impedisca l'accesso all'università agli studenti tornati da un corteo. qui la polizia non c'era, i manganelli c'erano già e gratis.






A ROMA LA POLIZIA CONTRO GLI STUDENTI, A NAPOLI AGGRESSIONE FASCISTA


di Alessandro Ambrosin, Dazebao.org

ROMA - Questa mattina gli studenti dell'Università La Sapienza di Roma sono stati vittime di una violenta repressione. L'Onda studentesca aveva deciso di scendere in piazza al fianco della Cgil per protestare contro i tagli all'istruzione varati dal governo Berlusconi, ma ad attenderli all'esterno dell'ateneo c'erano le forze di polizia. E così uscire dalla città universitaria più grande d'Europa è diventato impossibile.
Appena gli studenti hanno tentato di forzare il blocco di polizia e carabinieri sono stati violentemente respinti con violenza all'interno dell'ateneo. Tantissimi di loro sarebbero rimasti feriti durante le cariche delle forze dell'ordine, e sono stati costretti a ritirarsi nell'università. L'episodio di quest'oggi ha sollevato un coro di polemiche per i metodi usati che di fatto costituiscono un grave atteggiamento in violazione delle libertà di espressione e di manifestare pacificamente, come previsto dalla Costituzione. Il risultato del protocollo anti manifestazioni, che l'attuale maggioranza di governo ha approvato, non fa altro che alimentare lo scontro sociale su temi così importanti e delicati che toccano direttamente gli studenti.
A piazzale Minerva uno studente ha raccontato di aver alzato le braccia e di essere stato gettato a terra e picchiato da quattro poliziotti. Ma a fare le spese delle cariche ingiustificate della polizia sono stati in tanti. "Un intervento autoritario veramente fuori da ogni logica" - ha detto Mario, un altro studente ancora incredulo dell'accaduto. "Dopo aver manifestato con un corteo all'interno della città universitaria, la nostra intenzione era quella di uscire e raggiungere la manifestazione della Cgil. Invece, dopo la carica della polizia, siamo rimasti intrappolati nell'ateneo come dei topi. Un fatto gravissimo che non dovrebbe succedere in uno stato democratico. Evidentemente la dittatura sta prendendo piede anche nel nostro paese e questo protocollo anti cortei ne è la prova evidente."

"Le cariche in tutto sono state quattro", hanno riferito gli studenti presenti. "L'ateneo è stato circondato da una massiccia presenza di forze delle ordine, bloccando di fatto le quattro uscite principali e impedendo anche lo svolgimento del corteo all'interno della cittadina universitaria. Insomma, un vero e proprio sequestro di persona."

Successivamente gli studenti hanno organizzato un'assemblea pubblica alla presenza della stampa per denunciare quanto accaduto. "Quello che è successo oggi alle porte dell’università - ha ribadito uno studente - è un fatto gravissimo. Il governo ha detto che non accetterà più scioperi e cortei e la Sapienza questa mattina è stata militarizzata per impedirci di uscire. La nostra intenzione era quella di andare sotto il ministero del Tesoro, ma la verità è che ci hanno sequestrato e tenuto qui dentro con un esercito di poliziotti e finanzieri dispiegati nel piazzale Aldo Moro. Tuttavia questa giornata si è rivelata importante perché siamo riusciti coraggiosamente ad affermare che le posizioni autoritarie del governo e la sua repressione poliziesca non ci fanno più paura. La protesta dell’Onda continuerà anche contro la legge 133, della quale non ci siamo dimenticati.

"Bloccare il diritto di sciopero significa bloccare la democrazia", ha detto un altro studente. Questo purtroppo è quello a cui stiamo assistendo".

Non sono mancate le critiche nei confronti del Rettore Frati, il quale secondo gli studenti ha permesso che tutto ciò accadesse, senza opporsi. Durante l'assemblea si sono succeduti interventi di solidarietà nei confronti degli studenti pestati. Fabio De Nardis, responsabile Università di Rifondazione ha sottolineato la gravità dell'episodio: “ Ciò che va denunciato con forza è la deriva militarista che sta avvenendo in questo paese. C’è una continuità culturale tra quello che è successo oggi qui alla Sapienza e quanto è accaduto nei giorni scorsi a Roma Tre. Da una parte il governo reprime il conflitto e la protesta con protocolli che sottraggono il diritto allo sciopero, mentre gli scagnozzi neofascisti agiscono indisturbati. Questa continuità culturale esprime una regressione della democrazia del nostro paese.”



Aggressione fascista a Napoli

NAPOLI - Oggi è stata una giornata da dimenticare anche per per gli studenti napoletani. Rientrati nell'ateneo Federico II, dopo aver partecipato alla manifestazione universitaria, hanno trovato la facoltà di giurisprudenza bloccata con delle transenne dietro le quali si erano appostati un gruppo di persone con caschi e bastoni alla mano. Personaggi, che gli studenti hanno riconosciuto come appartenenti ai gruppi di estrema destra del capoluogo partenopeo. Al primo tentativo degli studenti di far rientro nelle proprie aule ha fatto subito scattare un attacco da parte della squadra, che fortunatamente non ha provocato feriti.
L'episodio ha veramente dell'incredibile, solo pochi giorni fa infatti, il Senato Accademico dell'Università Orientale aveva stilato un documento contro la Xenofobia dopo l'aggressione subita dallo studente Marco Beyene nel centro storico di Napoli. Proprio in seguito a questo deplorevole episodio, gli studenti napoletani oggi si chiedono come è potuto accadere che un gruppo neo fascista armato di mazze e bastoni avesse potuto stazionare indisturbato proprio all'interno della facoltà e dare seguito a un vero e proprio blitz.
Gli studenti hanno successivamente occupato il rettorato dell'Università per denunciare l'accaduto e sollecitando il Rettore a prendere una decisione seria su questi reati gravissimi e inaccettabili la stessa Costituzione italiana vieta.

lunedì 16 marzo 2009

partito nazionalsocialista israeliano




Dopo una guerra che dicono conclusa, dopo la retata a Gaza costata troppi morti innocenti, la pace dovrebbe trionfare, almeno come desiderio nei cuori delle persone.


la nuova alleanza di governo israeliano lascia ben poco a sperare: coalizione del partito di destra rappresentato dal primo ministro Benjamin Netanyahudi con quello di estrema destra "Israel Beiteinu", più altri piccoli partiti di estrema destra israeliani ed ortodossi. la coalizione prevede che a Beiteinu vengano assegnati incarichi di politica estera e SICUREZZA. mi chiedo come possa un partito così estremista svolgere questo compito in modo imparziale, come dovrebbe essere garantito. la risposta è semplice: non sarà imparziale.

quasi contemporaneamente qualcuno scopre l'acqua calda ipotizzando di convocare anche hamas ai trattati di pace, da cui fin'ora è rimasta esclusa. sì è forse capito che la pace si fa in due?
lascio i migliori auguri al popolo palestinese, e tutti quelli che desiderano la pace in quella sfortunata terra.



16 marzo 2009, "il secolo XIX"
Israele, raggiunto l’accordo Netanyahu-Lieberman

Il Likud, il partito di destra del primo ministro incaricato israeliano Benjamin Netanyahu, ha concluso nella notte il suo primo accordo di coalizione con Israel Beiteinu, il partito di Avigdor Lieberman, una formazione di estrema destra. Lo ha riferito una portavoce del Likud.
«Un accordo di governo è stato firmato tra il Likud e Israel Beiteinu» ha annunciato Miri Reihman, una portavoce del Likud, ai giornalisti al termine di negoziati durati diverse ore. Secondo l’accordo, Israel Beiteinu otterrà il ministero degli affari esteri, che sarà attribuito al capo del partito Avigdor Lieberman, insieme ai portafogli della sicurezza interna, delle infrastrutture, del turismo e dell’integrazione (dei nuovi immigrati), ha aggiunto la portavoce.
L’accordo è il primo concluso da Benjamin Netanyahu da quando è stato incaricato di formare il prossimo governo. Tra le altre formazioni, che dovrebbero anch’esse entrare nella futura coalizione, figurano lo Shass (ultra-ortodossi sefaridi, 11 deputati), la Lista unificata della Torah (ultraortodossi ashkenazidi, 5 deputati) e due partiti di estrema destra, l’Unione Nazionale (4 deputati) e il Focolare Ebreo (3 deputati). Secondo la radio pubblica, Netanyahu spera di firmare altri accordi di coalizione con questi partiti nei prossimi giorni e di presentare il suo governo giovedì per ottenere l’investitura del parlamento.

venerdì 9 gennaio 2009


per il ministro della difesa israeliano "le operazioni stanno andando bene". forse i concetti di bene e male su questa terra sono cambiati senza aggiornare lo zingarelli.
se la giustificazione di questa operazione è una mirata ricerca ai terroristi, guardate con attenzione al tempo 2:43. quella è una bomba a grappolo, progettata come antipersonale/antimateriali su ampia area (a seconda dell'altezza di sgancio, qualche centinaio di metri quadrati) e non è un'arma di precisione. un'arma di precisione è un cecchino col suo fucile e assistente, ma da quest'altro video al tempo 1:59 sembra che i cecchini sparino un po' dove vogliono. il fatto che vengano colpiti anche i membri delle nazioni unite ben delinea quella che può essere la situazione. certo è un commento un po' partigiano, ma la domanda resta: "chi è il terrorista?".
auspico larga partecipazione ai movimenti pacifisti di domani. se qualcuno ha ancora in casa la vecchia bandiera della pace, è ora di rimetterla sul balcone. non solo per gaza, anche per l'altra trentina di conflitti attivi nel mondo.

Simone

domenica 28 dicembre 2008

domenica 21 dicembre 2008

posti strani


Mi piace tanto viaggiare, trovo che sia una delle cose più belle che possa concederti la vita, come fare l'amore e avere cari amici. Sono stato in tanti paesi, principalmente in Europa ma non solo, ed apprezzo cogliere le varie differenze e particolarità di ogni luogo. Uno stato in particolare mi ha veramente colpito, molto più degli altri.

È questo uno stato poco esteso, con una popolazione residente veramente minima, all'incirca tutta impegnata nell'amministrazione, ma, poiché una sorta di diaspora volontaria ha sparso nei secoli i suoi cittadini più o meno ovunque, ha una grossa influenza su tutto il mondo, tramite cui insiste sulla politica interna e specialmente sull'opinione pubblica delle altre varie nazioni, specialmente quelle confinanti. Militarmente oggi è piuttosto debole, nonostante si avvalga di uno degli eserciti mercenari più antichi al mondo, ma nel passato ha combattuto e fatto combattere guerre imponenti, creando alleanze tra paesi altrimenti nemici, a cui hanno partecipato numerosissimi volontari. L'economia è prospera, anche se ha conosciuto tempi migliori, ed è basata esclusivamente sul turismo e donazioni; queste ultime spesso giungono dai contribuenti di altri paesi e non sempre sono volontarie o ben giustificate. Il turismo invece è attratto dalla quantità impressionante di opere d'arte e monumenti che trovano dimora in questo piccolo paese; e non ci sono solo dipinti o statue, ma anche una delle più grandi raccolte letterarie dell'umanità, spartiti musicali ed un gigantesco archivio nel quale si dice siano custoditi i più grandi misteri della storia, ma a cui praticamente nessuno può accedervi oltre il capo di stato. Egli è anche capo religioso del paese, che infatti è una teocrazia, ed è divinizzato dai sui subalterni e dai sudditi tutti. I cittadini, tutti profondamente religiosi, amano poco la vita sociale (è il paese col più alto indice di dichiarati single) e usano spesso l'abbigliamento tradizionale, pomposo per gli uomini e sommesso per le donne, le quali devono essere completamente coperte a parte il volto, e sono emarginate dalla vita politica salvo i gradini più bassi. Essendo stato teocratico molti diritti sono negati: non sono riconosciuti il divorzio e le coppie omosessuali, la ricerca scientifica è inesistente e demonizzata, come i rapporti sessuali (ufficialmente).

Ognuno di noi sente parlare delle piccole nazioni integraliste islamiche, che nonostante le dimensioni e lo stato di diritto in cui versano tengono in ostaggio il mondo decidendo il prezzo del greggio, ma non si tratta di questo, lo stato di cui parlo non produce nulla, ma non è molto diverso. In quasi due millenni di esistenza ha da una parte causato stragi e persecuzioni, dall'altra si è adoperato per soccorrere i bisognosi. Si espone come baluardo di castità e sobrietà, mentre i suoi statali si vestono con costose vesti, pizzi e gioielli. Insidia in modo subdolo le gioventù di altre nazioni pretendendo ed ottenendo (non è chiaro come) di scegliere vari insegnanti scolastici. La sua voce è ancora oggi in tutto il mondo uno dei maggiori limiti all'estensione dei diritti dell'uomo e alla ricerca scientifica.

Non è la repubblica di bananas, non è l'Iran e nemmeno la Korea del nord. Non è un paese lontano o esotico, è un paese meno importante di tanti altri, e personalmente sono molto stanco che i suoi 500 abitanti dettino legge per metà del resto del mondo, specialmente per quella cinquantina di milioni di italiani che lo circondano.

lunedì 11 agosto 2008

+1



una nuova guerra in TV. in realtà nella Georgia settentrionale le scaramucce tra russi, georgiani lealisti e georgiani separatisti (che di fatto sono poi russi) vanno avanti da una ventina d'anni ormai.
il problema etnico della regione dell'Ossezia meridionale è sostanzialmente quello d'esser parte della repubblica georgiana pur avendo il 90% d'abitanti con passaporto russo. questa compagine mira alla seccessione dalla Georgia per unirsi alla confederazione russa, e a tal fine i separatisti operano da tempo sia paramilitarmente che politicamente, con addirittura un'autoproclamazione d'indipendenza, ignorata più o meno da tutti, e un proprio governo affiancato a quello nazionale georgiano. per ironia della sorte, in questa lingua di terra passa anche l'unico oleodotto indipendente da Mosca e medio-oriente. date le premesse, e considerando anche che tutto il territorio dell'ex URSS è irrorato di armi e di gente che le sa usare, che qui ci sia un conflitto è praaticamente scontato. Georgia e Russia si contendono il controllo della regione, la prima armata e spalleggiata da USA e Israele, la seconda non ha bisogno di amichetti. l'UE, della quale la repubblica caucasica mira a divenire membro, non ha idea di che pesci pigliare e al momento non fa nulla. dell'italia non ne parlo nemmeno, tanto che quando è arrivata la notizia ci si chiedava chi fosse Georgia.
ha fatto commuovere l'abbraccio delle atlete russa e georgiana a Pechino (interessante che la disciplina fosse il tiro con la pistola..), almeno a testimoniare che olimpiadi e sport sono un'occasione per unire i popoli, alla faccia di chi voleva boicottare Pechino (nessuno aveva proposto di boicottare l'expo di Shangay..ma tò..).

riporto un articolo del corriere che ritengo spieghi piuttosto bene la vicenda nel caucaso..

Georgia-Russia: quasi guerra per l'Ossezia
Bombardamenti sul capoluogo Tskhinvali. Morti 10 soldati russi. Mosca invia una colonna di carri armati

TBILISI (Georgia) - Georgia e Russia sono sull'orlo della guerra a causa dell'Ossezia del sud, la provincia separatista georgiana che gode dell'appoggio di Mosca. Gli Stati Uniti hanno chiesto ai contendenti un immediato cessate il fuoco, ma ancora nella tarda serata di venerdì era in corso una violentissima battaglia a sud di Tskhinvali, capitale dell'Ossezia del sud tra i soldati della forza di interposizione russa in Ossezia del sud e l'esercito georgiano. La situazione è delicatissima: secondo il premier russo, Vladimir Putin, si è già «in una situazione di guerra». Il segretario di Stato americano, Condoleeza Rice, dal canto suo, ha chiesto proprio alla Russia «di porre termine agli attacchi condotti in Georgia con aerei e missili, il rispetto dell'integrità territoriale della Georgia e il ritiro delle forze militari dal territorio georgiano». Intanto il presidente georgiano, Mikhail Saakashvili, si appresta a dichiarare la legge marziale.

L'ATTACCO DELLA GEORGIA - Gli scontri sono iniziati tra gioved' e venerdì. All'alba di venerdì c'è stato un nuovo attacco georgiano. Il capoluogo sudosseto Tskhinvali è stato bombardato e, secondo il capo dei militari russi della forza di interposizione, «è stato quasi completamente distrutto». Le cifre sulle vittime non hanno conferme ma il presidente dell'Ossezia del sud Eduard Kokoity, ha detto che «i morti sono stati 1.400. Lo abbiamo stimato sulla base delle informazioni fornite dalle famiglie delle vittime»». I russi hanno lanciato raid aerei contro la Georgia. Tbilisi ha dichiarato un cessate il fuoco unilateriale di tre ore (sino alle 16 ora italiana) per l'evacuazione dei civili.


CONTRATTACCO - Il governo russo ha inviato in Sud Ossezia una colonna di carri armati che hanno aperto il fuoco contro le postazioni georgiane in Ossezia del sud. I georgiani hanno dovuto lasciare alcune postazioni a Tskhinvali. Il presidente Saakashvili, ha dichiarato: «I russi sono entrati nel nostro territorio. Ci consideriamo in stato di guerra». Il presidente ha ordinato la mobilitazione generale richiamando anche i riservisti e, in un'intervista alla Cnn, ha chiesto agli Stati Uniti di intervenire: «Non è più solo una questione georgiana. Si tratta dell'America e dei suoi valori. Noi siamo una nazione amante della libertà che ora si trova sotto attacco». Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato i georgiani di aver messo in atto in Sud Ossezia «una pulizia etnica». Il presidente russo Dmitri Medvedev ha poi lanciato una pesante accusa: «I soldati della forza di pace georgiana hanno sparato sui colleghi russi. In Sud Ossezia stanno morendo civili, donne, bambini e anziani russi». Infine, il premier russo, Vladimir Putin, a Pechino per l'apertura dell'Olimpiade, parlando con il presidente americano Bush ha dichiarato che «volontari russi sono pronti a partire per l'Ossezia, e non saremmo in grado di fermarli». A Mosca un centinaio di persone (in gran parte osseti) nel pomeriggio ha manifestato davanti il ministero degli Esteri chiedendo un intervento militare in Ossezia del Sud. È prevista un'altra manifestazione davanti all'ambasciata georgiana.. Il conflitto rischia di ampliarsi con la ritorsione aerea russa sulla città di Gori (dove è nato Stalin). L'altra provincia separatista filorussa dell'Abkhazia è stata «avvertita» da Tbilisi di tenersi fuori da un conflitto che non la riguarda.


Razzi georgiani lanciati sull'Ossezia del Sud (Reuters)

COMBATTIMENTI - Nella serata di venerdì il presidente Mikhail Saakasvhili, in un discorso televisivo, ha detto che le truppe di Tblisi «hanno il pieno controllo della capitale dell'Ossezia del sud, Tskhinvali, e di tutti i distretti e delle aree residenziali della regione, ad eccezione del distretto di Java». Saakashvili ha giustificato l'operazione militare come una risposta al «regime criminale» dei separatisti, e per «ripristinare l'ordine». Saakashvili ha definito il raid russo «un'operazione militare su larga scala. Chiedo alla Russia di interrompere i bombardamenti sui pacifici paesi georgiani». Le notizie sulle attività belliche e sul bilancio di vittime e danneggiamenti arrivano in modo frammentario. Tre aerei russi hanno violato lo spazio aereo georgiano lanciando alcune bombe, ha riferito il governo georgiano annunciando alcuni feriti tra i civili. In seguito è stata bombardata anche Gori: secondo la Georgia due aerei russi sarebbero stati abbattuti (nessuna conferma da Mosca). Il bombardamento russo della base aerea di Marneuli ha provocato la morte di tre soldati georgiani. Una caserma a Tskhinvali delle forze d'interposizione russe è stata colpita da colpi di artiglieria e i russi dicono che una decina di loro soldati sono morti e 30 sono stati feriti, oltre a numerose vittime civili. Distrutto l'ospedale principale di Tskhinvali, in fiamme anche l'edificio dell'università.


DIPLOMAZIA - Su richiesta della Russia si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York. L'ambasciatore belga Jan Grauls, presidente di turno, ha riferito che al momento «il Consiglio di sicurezza non è in grado di esprimere un'opinione sul conflitto». Usa e Gran Bretagna e altri Paesi non hanno votato un documento in cui si chiedeva a entrambe le parti del conflitto di «rinunciare all'uso della forza». L'ambasciatore russo ha commento che la posizione occidentale è «un grave errore di giudizio». L'Unione europea ha chiesto la cessazione immediata delle ostilità. Il candidato repubblicano alla presidenza Usa, John McCain, ha invitato la Casa Bianca a chiedere una riunione immediata del Consiglio di sicurezza dell'Onu che intimi alla Russia di ritirare le proprie truppe dalla Georgia. L'Ocse manderà immediatamente in Georgia il suo inviato speciale. Il presidente georgiano Saakashvili ha parlato per telefono con il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, con il segretario della Nato Jaap de Hoop Scheffer. A Tbilisi sono attesi nelle prossime ore i ministri degli Esteri di Svezia e Lituania. L'Unità di cisi della Farnesina, in coordinamento con l'ambasciata italiana a Tbilisi, si è subito attivata per assicurare i contatti con i circa 120 italiani presenti in Georgia.

ECONOMIA - La Borsa russa ha subito pesanti ribassi (6%) e il rublo ha perso l'uno per cento a causa dell'attacco georgiano in Ossezia del sud. «C'è il rischio di una vendita in massa delle azioni sul mercato russo», ha commentato un analista del mercato. Un milione di barili di petrolio al giorno diretti verso occidente sono messi a rischio dal conflitto. L'oleodotto Baku-Ceyhan in funzione da oltre un anno attraversa per 249 chilometri la Georgia ed è l'unico a evitare Iran e Russia per fornire Stati Uniti ed Europa. In Turchia la scorsa settimana un attentato a opera dei curdi del Pkk ha provocato un incendio e l'interruzione del flusso e non sarà ripristinato prima di dieci giorni.

venerdì 18 luglio 2008

Lettera a Umberto Bossi


oggi ho scritto una lettera a Umberto Bossi ( umbertobossi@leganord.org ) riguardo alla situazione in cui silvio ci sta facendo cadere. a mio avviso è tra le poche speranze reali che si ha di limitare il potere di questa legislatura.
riporto di seguito il testo della lettera.



"carissimo Umberto,

Vi scrivo per la prima volta, e non posso trattenere un minimo di emozione. Sono più che adulto ormai, e fin da piccolo ho sentito parlare di Voi e perlare Voi medesimo. Ora ho preso la decisione di parlere io a Voi, sperando mi ascoltiate.

Vorrei parlarvi della situazione attuale e del gruppo che governa questa, ancora tale, repubblica. In questa maggioranza siete presente anche Voi, e il partito della Lega ha permesso alla coalizione del popolo delle libertà di stravincere le scorse elezioni. un grosso regalo da parte del verde partito, che ancora attende la sua ricompensa.

Stiamo assistendo ad un premier che si occupa dei sui problemi, di salvarsi dai processi senza farsi giudicare, rimandando le questioni del paesse a chissà quando e chissà come. Rimandando le questioni per il Nord!

questo governo non ha risposto al problema della sicurezza, anzi, ha appena tagliato fondi per più di 3 miliardi alle forze di polizia locali. Ha tagliato fondi all'istruzione universitaria, quando nel contesto futuro sarà solo l'istruzione a renderci competitivi verso le sempre più forti nazioni asiatiche. Ha taglilato fondi alla magistratura, trasformandola nello zimbello del paese, in modo che i cittadini non si sentano tutelati nè nelle strade, nè in un'aula di tribunale.

Umberto, questa alleanza Vi sta usando: ha succhiato linfa alla Lega, prendendosene i meritati voti, ed ora usa ciò per i soli suoi personali scopi.

I Vostri sostenitori sono sempre più delusi: si era votato Lega Nord per avere finalmente il federalismo, per certezze nella sicurezza, per una politica di tutela delle nostre aziende.. non per poter dare l'immunità da tutto e tutti ad una persona che nemmeno conosciamo (o meglio, la conosciamo, ma, come si dice, se li conosci li eviti), che non è mai scesa per le vie delle città a fianco dei suoi sostenitori e non esce di casa senza 3 autoblù pagate anche con i soldi dei cittadini del Nord Italia.

Il federalismo fiscale, anche se non completo, era anche nel programma elettorale del PD. Forse loro avrebbero perso meno tempo a alzare scudi contro la giustuzia e si sarebbero già mossi a riguardo, forse avrebbero già fatto qualcosa per migliorare il potere d'aquisto delle nostre famiglie e risanare quest'economia fatta per essere succhiata da vampiri ipocriti che nascondono i canini dietro larghi sorrisi in televisione. Lega e PD, inverosimilmente, ora subiscono lo stesso padrone senza nemmeno tentare di mordere e sono sulla stessa barca, lanciata alla deriva.

Se non si farà qualcosa immediatamente per arginare la situazione attuale e prossima, vedo davvero pessimo il futuro dell'Italia, specialmente del Nord, e molto meno consenso ad una Lega che non ha saputo far valere le proprie condizioni.

Posso confidare solo in Voi ormai, Umberto. La consistenza del Vostro gruppo in parlamento è ampia abbastanza da ricattare il PDL e, come ultima arma disperata, far cadere con la sfiducia il governo, se sarà necessario.

Spero che leggiate e diate valore a questa lettera, importante per me, per la Lega e per l'italia (sia parte che tutta)

Grazie di cuore,

Simone"

origami


il governo attuale ha le forbici in mano, ma sarebbe meglio dire la mannaia, un mitra nell'altra e un bel sorriso stampato in faccia. Poiche però il primo piano e il mezzobusto non fanno vedere le estremità articolari, alla televisione appare solo quel bel sorriso, che cela il ghigno tipico di chi ti sta per mettere a novanta gradi.
Ad agosto inizieremo ad avere pattuglie dell'esercito nelle città, per aumentare la sicurezza dei cittadini. Sempre per aumentare la sicurezza dei cittadini, recentemente sono stati approvati tagli alle forza di polizia per un totale di 3,2 miliardi di euro (articolo de "l'Unità" commentato sul mio blog).
E' sempre stata volontà dell'attuale gruppo di governo destinare fondi pubblici alla scuola privata, per migliorare lo stato dell'istruzione in Italia. Per lo stesso motivo, la recente decisione della Gelmini di togliere fondi importanti alle università (articolo APCOM).
Per quanto riguarda il problema della sanità, si risolverà tutto con il passaggio della legge antiintercettazioni: infatti, una volta che saranno bandite, non si verrà più a sapere di quanto accade nelle cliniche del milanese o come vengono utilizzati i fondi della regione Abruzzo (tra l'altro da un rappresentante del PD).
I trasporti non hanno problemi: il caso Alitalia è sparito a fine campagna elettorale, non fossaltro che sono stati fatti passare sottobanco, contro il regolamento UE in materia, 300 milioni di denaro pubblico, che non serviranno a nulla alla compagnia, anche perchè se li è già intascati chi di dovere.
La giustizia ed i procedimenti processuali miglioreranno grazie allo snellimento delle pratiche e dei magistrati, in senso letterale poichè gli sarà abbassato lo stipendio se continuano a protestare contro le leggi salvapremier. e comunque ci sarà bisogno di molti meno processi poichè un sacco di reati cesseranno di essere considerati tali.
Per aumentare l'unità nazionale, evitando che elementi sovversivi possano manipolare il pensiero comune, si sta attuando un piano per limitare l'accesso ed i contenuti dei social networks, youtube in primis.

Con questo governo stiamo collezzionando tagli e limitizioni, in settori che semmai meritano un ampliamento. è in corso un art-attac dove dallo scatolone vengono prese solo le forbici. Senza punta arrotondata. L'Italia sta per essere plasmata a stato origami: ritagliato, immobile, fragile, di proprietà.

Prima si getta fumo negl'occhi, con l'abollizione dell'ici (soldi sottratti ai comuni che adesso dichiarano bancarotta o destinano i poliziotti a fare multe invece che al pattugliamento e alla sicurezza) e del bollo auto, si fissa l'inflazione a 1,7%, mentre quella reale è ben sopra al 4, con un 5% per generi alimentari ( la pasta è al +40%) così che si abbia una abbassamento del reddito reale delle famiglie. I tagli all'università la renderanno più cara e appannaggio eclusivo di una ristretta minoranza, in modo da troncare la futura classe intellettuale, l'unica che non guarda veline con Greggio la sera e studio sport, ma rimpiangie Enzo Biagi e si consola con Blob, l'unica che può capire e quindi agire contro l'attuale governo. Dalle strade vengono tolti i poliziotti ordiari, legati alla realtà locale e indipendenti da logiche e inciuci delle alte sfere, e rimpiazzati dall'esercito, direttamente controllabile dal governo. la magistratura sta assumendo ormai la veste del diavolo (rosso) contro la politica di benessere del nostro primo ministro (benessere per lui), cosicchè presto avremo un organo di giustiza succube della situazione politica (magari rinascerà il reato di opposizione..). Limitando i social networks non potremmo dare testimonianza e scambiare pareri.

La situazione attuale e dell'immediato futuro si sta facendo tetra e terribile. Con il fallimento di Alitalia poi, non potremo nemmeno scappare.

giovedì 17 luglio 2008

insicurezza

riporto un articolo de "l'Unità" del 17 luglio 2008. 3,2 miliardi in meno si faranno sentire, e già adesso c'è penuria di personale. togliere i poliziotti dalla strada e mettervi l'esercito mi sembra la precursione ad uno stato di occupazione o di regime militare. spero k a questo siano attenti coloro che hanno votato il centrodestra come risposta alla necessità di maggiore tutela della popolazione.


Tagliati i fondi per la sicurezza, protestano sindacati e Cocer

Per la prima volta tutti i sindacati delle Forze di Polizia e Cocer dell'intero comparto sicurezza e difesa, protestano in piazza in modo unitario contro l'operato del Governo. A scatenare l'opposizione della rappresentanza dei 500.000 operatori della sicurezza e della difesa italiani, il recente decreto (del 25 giugno scorso) sulla manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, in cui «sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di sicurezza e di tutela per i cittadini».

I sindacati delle forze di polizia e i Cocer lamentano contro i «tagli» previsti nel triennio per oltre tre miliardi di euro sui capitoli di spesa della «sicurezza» e della «difesa» delle Amministrazioni dello Stato. Questi «tagli» -spiegano in un volantino - impediranno l'acquisto di autovetture, di mezzi, di strumenti utili per svolgere il servizio nonché la possibilità di avere risorse sufficienti e necessarie per le attività addestrative, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione, per l'acquisto di munizioni, delle divise e per la ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture, in particolare quelle di accesso al pubblico, che diventeranno sempre più fatiscenti.

Con i manifestanti anche il leader del Pd, Walter Veltroni: «Abbiamo votato il decreto sulla sicurezza, ma se venissero confermati i tagli di risorse alle forze dell'ordine nella manovra, si tratterebbe di un assoluto paradosso e quelle sulla sicurezza da parte della Pdl diventerebbero chiacchiere da campagna elettorale», ha dichiarato Veltroni. Insieme a lui, di fronte a Montecitorio dove si è svolta la manifestazione, anche Lanfranco Tenaglia, Marco Minniti e Roberta Pinotti. Veltroni ha poi commentato anche le parole del premier: «Il presidente del consiglio ha detto che i tagli non ci saranno, speriamo, se così fosse per noi sarebbe stata una battaglia vinta».

Oltre alla manifestazione di Roma, anche a Firenze è in corso la protesta indetta a livello nazionale da tutti i sindacati delle forze di polizia e Cocer. In una nota il Siulp di Firenze elenca alcuni questioni paradossali «che riguardano la polizia di stato nel capoluogo toscano, che vanno dalla carenza di organico e anche di auto per la squadra mobile all'esiguo personale in servizio al posto fisso di polizia all'ospedale di Careggi, due operatori al massino non in grado di assicurare tutte le incombenze correlate con un policlinico, e ancora la chiusura del posto di polizia a Brozzi.

A Milano, infine, i sindacati di Polizia e Esercito in un documento congiunto distribuito nel corso di due manifestazioni davanti alle sedi delle Prefettura e della Questura di Milano, scrivono: «I tagli del Governo mettono a forte rischio la sicurezza dei milanesi». Per i rappresentanti dei sindacati una delle più gravi conseguenze di questa manovra saranno le riduzioni del personale e la carenza di mezzi di trasporto. «In tre anni ci sarà una riduzione totale di 40.000 unità, 15.000 solo in Polizia - spiega il segretario provinciale aggiunto Sap Costantino Faedda - Il personale che sta per andare in pensione non verrà rimpiazzato perchè mancano i fondi. Inoltre il 70% dei mezzi che utilizziamo per le operazione è in deposito in attesa di riparazione. Si può quindi ben comprendere come la sicurezza dei cittadini con questi tagli sia a forte rischio.» Il segretario provinciale Siulp Giovanni Bartolotta illustra le richieste che verranno fatte al Governo: «Chiederemo principalmente il riconoscimento del principio di specificità del comparto sicurezza e difesa e l'eliminazione della riduzione del 40& dello stipendio mensile di un poliziotto per un semplice infortunio: è assurdo prendersi una pallottola e vedersi decurtare lo stipendio per essere rimasti a casa»

E anche il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ribadisce il suo sostegno ai sindacati delle forze dell'ordine: «Dal governo la solita politica delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini, in Parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate». E aggiunge: «Si riduce il personale si bloccano le assunzioni, si fanno pesanti tagli strutturali, si riducono i fondi destinati al ministero degli interni e della difesa per un totale di 3,2 miliardi di euro: altro che sicurezza dei cittadini».

martedì 1 luglio 2008

circa come qui


ecco un articolo tedesco.. fa ricordare i punti della campagna "aborto no grazie" di ferrara. certo, la vicenda è accaduta in Polonia, ma qui non è molto diverso: ricordo di un referendum sulla fecondazione assistita, al quale il clero ha dato ben più di qualche lieve dimostrazione di dissenso (da buoni pastori.. con tutte le pecorelle e pecoroni a seguirli). si spendono milioni di euro in italia per finanziare la chiesa di roma (soldi statali, che paga con le tasse anche chi è ateo, musulmano, scientologista e chi adora il begattino verde), sconti sulle tasse immobiliari, destinazioni all'otto per mille piuttosto strane.. certo, la cultura cattolica fa parte della nostra storia, siamo profondamente legati ecc ecc, ma ritengo insensato compromettere il presente ed il futuro per mantenere in vita il passato. pur nella sua infinita bontà, la chiesa non potrà aiutare le famiglie italiane ad arrivare a fine mese, seppure ne sfrutta le tasse, non risolverà i problemi di giustizia, nemmeno se silvio si confessasse all'ormai pensionato ruini (e ruini a lui), non può dare una soluzione al problema dell'integrazione degli immigrati, nonostante l'infinita carità che alcuni fedeli possono operare verso questi diseredati, non risolve il problema del lavoro per i giovani, anche se sono disponibili numerosi posti come parroco, non aiuterà a cessare lo sfacelo della sanità, comunque contando i volontari che confortano i malati terminali. può dare soddisfazione a necessità morali e far sentire ogni fedele membro di un gruppo. certo, non di solo pane vive l'uomo, ma prima di tutto di quello.


I vescovi vogliono la scomunica per l’aborto

[TAZ]

La Ministra della Salute polacca sarà punita per aver aiutato una quattordicenne stuprata ad abortire

I vescovi cattolici vogliono scomunicare la Ministra della Salute. Ewa Kopacz ha aiutato una quattordicenne stuprata a far valere i propri diritti nominandole una clinica dove avrebbe potuto sottoporsi ad un’interruzione di gravidanza. Visto che, a seguito delle rigidissime leggi polacche, ci sono solo tre motivi che giustificano un’interruzione di gravidanza: pericolo per la salute della madre, gravi malformazioni del feto e stupro.

Tuttavia, nonostante Agata avesse presentato tutta la documentazione necessaria, i medici hanno respinta la richiesta. Perchè alle costole della ragazzina si era incollato un prete cattolico che ha parlato alla coscienza di ogni medico. Il diritto divino avrebbe più valore di quello della ragazza. Considerato che il braccio della chiesa cattolica in Polonia arriva lontano e i contrari all’aborto, istigati da Radio Maryja, hanno già demolito auto o scritto “assassino” sulle mura di casa di medici, tutti i medici, di conseguenza, si sono rifiutati di compiere l’intervento.

“Io non mi sento colpevole”, ha dichiarato invece Ewa Kopacz, Ministra della Salute polacca e cattolica praticante. “Quella ragazza aveva diritto ad abortire. E’ stata violentata. Il rispetto della legge che da decenni è in vigore in Polonia non può essere diventato improvvisamente una cosa sbagliata”.

Ciononostante hanno richiesto la scomunica della Ministra non solo il quotidiano di estrema destra Fronda ma anche il vescovo di Danzica, Tadeusz Goclowski, così come il vescovo Stanislaw Stefanek. L’ex presidente del Consiglio di Famiglia dell’episcopato polacco ha accusato l’interruzione di rappresentare la “vittoria dell’ideologia della morte”. Fronda ha pubblicato ora sulle sue pagine internet un modulo di denuncia, con l’aiuto del quale ogni “buon cattolico” può nominare i candidati alla scomunica presso l’episcopato polacco.

[Articolo originale di Gabriele Lesser]

sabato 28 giugno 2008

"che mi salvi dai processi una volta per tutte"

articolo di Repubblica sul ddl passato ieri.. avranno ben da rassicurare, ma la fregatura c'è, ed è proprio quella.. 5 anni più altri 7 mandano in prescrizione buona parte dei processi a carico, considerando inoltre che molti sono già in ritardo. finalmente il nostro Capo di stato si degna di prendere una posizione e di mantenerla.. e, a mio avviso, lo fa anche dalla parte giusta. quanti porgressi per Giorgio.. questo ragazzo ha grandi potenzialità.. il cavaliere invece se ne rimane un po' imbronciato e, da bambino viziato e appoggiato dai suoi amichetti del pdl, scalcia, urla piange..minaccia..serve l'affettuoso Ignazio, che col suo facciotto dolcissimo e il sorriso affettuoso, lo rassicura e gli mette il ciuccio.
i giudici invece che stanno superlavorando per terminare il processo entro metà luglio(auguri vivissimi) non vengono rassicurati da nessuno..anzi.. iniziano a temere che nel prossimo decreto sarà punibile con 10 frustate e 15 anni di lavori forzati al ponte di messina chi istituirà processi verso le 4 massime cariche dello stato.




Napolitano non molla sui processi
"Via dal decreto la sospensione"

di LIANA MILELLA


Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

ROMA - Sono saliti sul Colle prima l'uno poi l'altro. Quasi dandosi il cambio. Bussa Angelino Alfano, il Guardasigilli. Ribussa Gianni Letta, il plenipotenziario del Cavaliere per le tessiture difficili. In mano lo stesso testo, lo scudo blocca-processi per le alte cariche. Nessuna negoziazione, per carità, ché il Colle non lo consentirebbe. Solo la ricerca di una "condivisione informale", visto che il lodo Alfano, oltre che graziare Berlusconi, riguarda pure il capo dello Stato.

I saggi del presidente leggono, ufficialmente non si sbilanciano, ufficiosamente raccomandano che si rispettino alla lettera i dettati che la Consulta fissò nel 2004. Su una cosa puntano i piedi. Niente scambio tra lo scudo e la sospensione dei processi. Su quella il Quirinale ribadisce un insistente e inflessibile richiamo riassumibile in una sola parola: "Dovete cambiarla".

C'è questo dietro la scena del Consiglio dei ministri di ieri. L'affanno degli uomini più vicini a Berlusconi per strappare un assenso al capo dello Stato e chiudere un patto. Un lodo giuridicamente spendibile, "un testo senza furbizie" come lo definisce il ministro della Giustizia, in cambio del via libera alla sospensione dei processi, magari in una versione leggermente ammorbidita che consenta al premier di fermare comunque il dibattimento Mills, ma non sia "l'amnistia occulta" paventata dal Csm.

Lo scambio, ovviamente, non poteva riuscire. Il lodo va avanti, Berlusconi se lo vota in Consiglio, Alfano ci mette il nome e la faccia, lo rassicura: "Lassù il testo è piaciuto". Ma il Quirinale sulla "salva premier" non molla. Chiede che si lavori a "un punto di equilibrio", vuole la prova di "un dialogo", insiste su "un confronto realistico". La sospensione dei processi va modificata, altrimenti la firma del capo dello Stato sotto il dl sicurezza potrebbe essere seguita da un messaggio alle Camere contro gli eccessi dei decreti e gli sconfinamenti nella materia.

Ma il premier non cede. L'ha detto ai suoi: "La norma si cambia solo se mi date la garanzia che i giudici di Milano non arrivano alla sentenza prima che il lodo venga approvato. Altrimenti io vado avanti. Ho i numeri per farlo. La sospensione passa com'è. E me ne avvalgo pure". I suoi gli hanno risposto: "Il Quirinale questa garanzia non ce la può dare". Né potrebbe. Quindi Berlusconi calibra i passi da fare e i giorni che gli restano. A metà luglio la sospensione potrebbe essere legge. Il 31 luglio pure il lodo passerà alla Camera. Potranno i giudici, con una legge a metà, "correre" per chiudere il processo prima che il Senato la vari? Bel quesito, su cui nessuno può firmare al premier una cambiale in bianco. Tantomeno il Quirinale.

Per questo il Cavaliere continua a scagliarsi contro i giudici. "O governo l'Italia o passo le giornate a preparare le udienze" ha detto in consiglio. Seguito da tutti. Nessuna contestazione. Adesione bulgara. Parla solo l'aennino Matteoli ma per sollecitare un lodo più favorevole a chi ne fruisce. "Angelino, cos'è questa storia che è rinunciabile? Se è legato alla funzione e non ai soggetti, nessun soggetto può rinunciare perché non ha titolo a farlo". Il paziente Angelino gli spiega che così vuole la Consulta, Matteoli si placa. Nessuno solleva dubbi sul comma cinque, che invece agita il Pd. "La sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile, salvo il caso di nuova nomina nel corso della stessa legislatura".

Alfano legge. Silenzio. Approvata. A consiglio finito si scatenano i dubbi. Alfano li smentisce leggendo la norma. Poi spiega: "È inutile che cercate l'imbroglio. Tanto non c'è. Il lodo vale per una sola legislatura. L'unica eccezione è che il premier può continuare a fruirne solo in caso di reincarico". La relazione al testo pare dargli ragione, poiché parla di "una limitata eccezione alla regola della non reiterabilità, nel caso del nuovo incarico assunto nella stessa legislatura".

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ride dei dubbi: "Ma di che parlate? È solo la copertura per un Berlusconi bis. E basta. La corsa al Quirinale non c'entra". Anche sul Colle sono convinti che il comma funzioni così perché lì si parla di "nomina" e l'unico a essere "nominato" è il capo del governo, mentre le altre tre figure (presidenti Repubblica, Senato, Camera) sono elette. E quindi non sono preoccupati.

Invece tutti disegnano uno scenario: Berlusconi premier che poi diventa capo dello Stato e continua a godere del lodo. Oltre la legislatura, e per tutti i sette anni. Niccolò Ghedini, l'avvocato e consigliere giuridico del premier, però sembra aprire una porta: "Il lodo non è reiterabile oltre una legislatura, ma nell'ambito della stessa è possibile sia il reincarico che il passaggio da una funzione all'altra. Comunque smettetela di malignare. È un ddl. Se non è chiaro lo sistemeremo in Parlamento. Non abbiamo interesse a farlo bocciare dalla Consulta".

Già, questo è il punto. Lo dice anche Alfano: "Non è affatto detto che la Corte si pronuncerà di nuovo". Perché il lodo "è austero nel contenuto, tecnicamente sobrio, non lascia spazi ad eccessi". Risponde alla richiesta fatta da Berlusconi: "Fate una legge che mi salvi dai processi una volta per tutte".

(28 giugno 2008)

giovedì 26 giugno 2008

under my (ballistic) umbrella


se ne sentiva parlare un po' di tempo fa.. qui in italia più che altro era diffusa la notizia di un riarmo sovietico.. a nessuno veniva in mente di chiedersi il perchè la gruandue puatria riussa, già a corto di soldi, avrebbe intrapreso una simile strada... sentito mai parlare di "scudo stellare"??



Storia del "sistema nazionale di difesa missilistica degli Stati Uniti" in Repubblica Ceca (e in Europa)

Una storia infinita di bugie, manipolazioni e occultamenti

“Vecchia Europa e nuova Europa. Non significate nulla, non siete nulla. Siete una colonia americana. Ritirate le vostre bandiere, esponete quella americana e riconoscete il vostro status coloniale. Siete una destinazione turistica esotica. E‘ l’unica cosa che siete in grado di fare.“ Scott Ritter, ex capo ispettore degli armamenti per le Nazioni Unite, Ufficiale dei marines durante la prima guerra del golfo

Anni Ottanta

La stabilità nella politica internazionale era assicurata da diversi accordi e soprattutto dal NPT (Trattato di non proliferazione nucleare) del 1970 e dall‘ABM (Trattato anti missili balistici) del 1972. Negli anni Ottanta il progetto statunitense di uno “scudo stellare” stava per destabilizzare una situazione che già era molto pericolosa. Fortunatamente si raggiunse un accordo: Gorbachev e Reagan firmarono un accordo storico – il Trattato INF (missili nucleari a raggio intermedio) - che portò ad un’importante riduzione degli arsenali nucleari e segnò l’inizio della fine della guerra fredda.

Anni Novanta

Negli anni Novanta gli Stati Uniti ripresero lo stesso progetto tra le critiche di tutto il mondo e, nonostante l’acuirsi delle tensioni internazionali, proposero l’allargamento della NATO agli ex paesi socialisti dell’Europa dell’est. Ma gli Stati Uniti avevano già chiaro un piano, altrimenti un giornalista del New York Times, nell’ottobre 1996 non avrebbe potuto chiedere al presidente Clinton: „Questo significa che è pronto ad estendere la protezione dell’ombrello nucleare statunitense anche alla Polonia, all’Ungheria e alla Repubblica Ceca?“ („Does this mean you are ready to extend the U.S. nuclear protection umbrella to Poland, Hungary and the Czech Republic?“ NYT, 6.10.1996, domanda 4.)

L‘opposizione al progetto americano diventava sempre più forte. Il 3 dicembre 1999 il presidente francese Chirac dichiaro’: “Dobbiamo evitare qualsiasi messa in discussione del Trattato ABM, che potrebbe portare allo sconvolgimento degli equilibri strategici e ad una nuova corsa agli armamenti nucleari“ („We must avoid any questioning of the ABM treaty that could lead to disruption of strategic equilibria and a new nuclear arms race.“ NYT, 3.12.1999).
Nel 2000 il premier della Groenlandia Jonathan Motzfeldt dichiarava: „Nessuno in Groenlandia auspica azioni che porterebbero a ricreare l’atmosfera della guerra fredda. Sono contento che la Nato non abbia accolto con grandi acclamazioni i piani di difesa nazionale missilistica“ („No one in Greenland wishes to take actions that would lead to recreating the atmosphere of the cold war era, I am content that NATO has not greeted the N.M.D. plans with cheers.“) NYT, 18.9.2000)

Dopo il fallimento di due test e soprattutto viste le grandi resistenze anche da parte dei più stretti alleati europei, nel 2000 Clinton rinunciò al progetto. Il Vicepresidente Al Gore commentò: „Come presidente, mi opporrei a sistemi di difesa missilistica che sconvolgessero inutilmente la stabilità strategica e minacciassero di scatenare una rinnovata corsa agli armamenti con la Russia e una nuova corsa agli armamenti con la Cina.“ („As president, I would oppose the kinds of missile defense systems that would unnecessarily upset strategic stability and threaten to open the gates for a renewed arms race with Russia and a new arms race with China.“) NYT, 2.9.2000)

Ma le cose cambiano velocemente . Nel 2002 il presidente Bush si ritira unilateralmente dal trattato ABM, che aveva assicurato per decenni una certa stabilità internazionale. In gran segreto cominciano le trattative con la Polonia e la Repubblica Ceca per realizzare il cosiddetto “scudo stellare”. Per il Parlamento Europeo è chiaro che gli Stati Uniti vogliono dividere e indebolire l’Europa utilizzando gli Stati politicamente più deboli e “naturalmente” ostili alla Russia. Il Presidente francese Chirac afferma: „Dovremmo stare molto attenti a non incoraggiare la creazione di nuove linee divisorie in Europa o il ritorno ad un vecchio ordine.” („We should be very careful about encouraging the creation of new dividing lines in Europe or the return of an old order.”) NYT, 15.4.2007)
La Russia, la Cina e altri paesi europei criticano la politica del Presidente Bush e nel 2005 il Canada rifiuta ufficialmente di contribuire al piano USA. Il primo ministro Paul Martin ha annunciato formalmente che il Canada non avrebbe contribuito al sistema continentale di difesa missilistica voluto dall’amministrazione Bush. „Non concentreremo i nostri sforzi nella difesa ballistica“, ha detto, aggiungendo che il Canada avrebbe concentrato le sue risorse sulla sicurezza dei confini, delle coste e dell’Artico, sull’intelligence e sull’ampliamento delle forze armate. Prime Minister Paul Martin formally announced that Canada would not contribute to a continental missile defense system that the Bush administration wants to build. ''Ballistic defense is not where we will concentrate our efforts,'' he said, adding that Canada would concentrate its security resources on border, coastal and Arctic security, intelligence, and expanding the armed forces. NYT, 25.2.2005)

Nel maggio, grazie soprattutto alla nascita dell’iniziativa popolare NeZakladnam, i cittadini cechi vengono a conoscenza che a loro insaputa si vuole permettere a truppe straniere di occupare di nuovo il loro paese. Forse senza questo movimento i cechi sarebbero rimasti all’oscuro del piano.
Questo è solo l’inizio di una lunga serie di bugie e di occultamenti.
Il governo ceco dichiara che il progetto è all’interno della NATO, quando ancora oggi molti Stati membri della NATO sono contrari. Il sistema di difesa missilistica che gli Stati Uniti vorrebbero installare nell'Europa dell'est è estremamente pericoloso dal punto di vista politico.„"The missile defense system planned by the United States and which is to be installed in Eastern Europe is politically extremely dangerous,".“ Dichiara Gerhard Schroeder, ex Cancelliere tedesco. (Herald Tribune, 11.3.2007)
E’ stato detto che non accettare questo piano significherebbe dividere l’Europa; abbiamo visto però come questo progetto stia già dividendo l’Europa.
„L’America sarà sempre capace di controllare l’Europa con il „divide et impera“ (Scott Ritter) Il governo ceco ha cercato di minimizzare la cosa, affermando che si tratta solo di una piccola base. In realtà si tratta di un piano complesso, che riguarda il futuro di tutto il mondo in cui la Republica Ceca avrebbe un ruolo fondamentale. E’ stato anche detto che il controllo della base sarà in mano al governo ceco, ma sappiamo bene che i governi dei paesi ospiti non hanno alcun controllo sulle basi statunitense presenti nel loro territorio. (Come osserva lo studioso Chalmers Johnson: "(C'è) una grande strategia volta a preservare o addirittura accrescere il potere americano... Ciò diventa chiaro allorché volgiamo la nostra attenzione ad alcune delle attività segrete in tutto il globo... di cui il Pentagono è perfettamente a conoscenza, ma di cui altri organi del governo e la popolazione tutta sono completamente all'oscuro. Documento del Senato italiano) (Basi militari americane: una storia di crimini e soprusi)

L’opposizione rimane forte e i sondaggi parlano chiaro: i 2/3 della popolazione ceca è contro l’installazione del radar. Intanto si forma un governo raccogliticcio, che raggiunge una maggioranza minima grazie a due socialdemocratici che cambiano misteriosamente partito e grazie ad una politica dei Verdi favorevole alla base americana. Per questo vengono fortemente criticati sia all’interno del partito che dai Verdi di altri paesi europei.Sono completamente e assolutamente contraria a una nuova base militare in Repubblica Ceca (o da qualsiasi altra parte, compreso il Regno Unito) come parte del sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti.
Caroline Lucas, Europarlamentare dei Verdi

Nel febbraio 2007 il Governo Ceco comincia a discutere ufficialmente con il governo degli Stati Uniti, pur sapendo bene che la maggioranza della popolazione è contraria e oltre il 70% vorrebbe che la decisione fosse presa tramite un referendum, reclamando un principio di DEMOCRAZIA: dal greco demos" (popolo) e "kratos" (potere); cioè il potere del popolo. Il 26 maggio 2007 l’iniziativa NeZakladnam organizza una manifestazione nazionale a Praga. Partecipano 5.000 persone di diverse organizzazioni, età, estrazione sociale. Per gli organizzatori è un successo: dimostra che la gente non solo non è d’accordo, ma vuole anche manifestarlo. Ma i mass media cechi parlano di un corteo di poche centinaia di persone, soprattutto comunisti e pensionati.Video della manifestazione »

Il 20 ottobre si svolge un incontro internazionale a Breznice: partecipano 80 sindaci della Repubblica Ceca, arriva un messaggio di adesione del sindaco di Londra Livingstone e il sindaco di Hiroshima invia un video messaggio. Sono presenti 50 organizzazioni europee e americane e anche i rappresentanti di 13 Partiti Umanisti europei. Tutti concordano sul fatto che le installazioni in Repubblica Ceca e in Polonia aumenteranno le già forti tensioni internazionali e porteranno ad una nuova e incontrollata corsa agli armamenti nucleari, con la possibilità di imboccare una strada senza ritorno. In molti paesi si manifesta davanti alle ambasciate e ai consolati cechi, ma la popolazione non viene adeguatamente informata su queste iniziative. Video del sindaco di Hiroshima Tadatoshi Akiba »
Saluto del sindaco di Londra Ken Livingstone »

Il 17 novembre, anniversario della “Rivoluzione di velluto” che abbatté senza violenza il regime comunista, si svolge una nuova manifestazione a piazza San Venceslao a Praga: partecipano 5.000 persone e aderiscono sindacati, artisti, intellettuali, politici.
Queste sono le notizie il giorno dopo....

Come capitava nel vecchio regime, il governo cerca di zittire ogni opposizione. I mass media non riportano così la notizia dell’incontro tra Jan Tamas, segretario del Partito umanista e portavoce di NeZakladnam e l’ex premier Zeman, che si dichiara fortemente contrario all’installazione del radar. Lo stesso giorno la televisione statale afferma che gli oppositori del radar sono pagati dai russi. Una commissione parlamentare smentisce la notizia, ma anche di questo i cittadini non vengono informati.Manipolazioni e bugie sono pratiche usate anche in altri campi. Già dalla guerra nella ex Jugoslavia gli Stati Uniti avevano cominciato ad usare proiettili all’uranio impoverito senza informare gli alleati. Il portavoce Nato generale Giuseppe Marani ha dichiarato che "proiettili anticarro con uranio esaurito sono stati usati dai piloti alleati contro le forze serbe in Kosovo"e ha aggiunto che questi proiettili "non comportano alcun rischio". Bulgaria-Italia.com, 3.5.1999 Invece migliaia di soldati italiani si sono ammalati e centinaia sono morti a causa dell’uranio impoverito. Si scopre che gli Stati Uniti lo hanno usato o lo stanno usando in Kossovo, Iraq, Libano e probabilmente in Afghanistan. In questi paesi le deformazioni genetiche sono in grande aumento. Video »
Il 1° novembre 2007 all’Assemblea dell’ONU si vota la proposta di uno studio sull’uranio impoverito, vista la sua pericolosità. Centoventidue stati esprimono parere favorevole, sei contrario: questi ultimi sono Repubblica Ceca, Israele, Francia, Olanda, Regno Unito, USA (OSN, 1.11.2007)

Da anni viene detto che lo scudo stellare è fondamentalmente pensato come protezione dai missili che l’Iran potrebbe lanciare. nelle pagine ufficiali del Missile Defence Agency: L’installazione di missili intercettori in Polonia e di un radar nella Repubblica Ceca è volta essenzialmente a difendere la maggior parte d’Europa dai missili balistici a raggio intermedio e lungo lanciati dall’Iran. Scott Ritter, ex capo ispettore degli armamenti per le Nazioni Unite, ex ufficiale dei marines, ha detto: „Abbiamo visto che in Iraq non c’erano armi di distruzione di massa.“ Ma subito dopo gli Stati Uniti hanno cominciato la guerra contro l’Iraq. „…già da qualche settimana siamo coinvolti in questa guerra: e dove sono le armi di distruzione di massa? Ha aggiunto che la situazione in Iran potrebbe seguire lo stesso andamento e gli Stati Uniti potrebbero scatenare una guerra anche se non ci sarà alcuna prova della pericolosità nucleare dell’Iran. „Qui si tratta dell’imposizione dell’egemonia imperiale americana sul mondo. Qui si tratta di mettere in pratica la dottrina di Bush sull’unilateralità americana“ (Scott Ritter)
Il 12 giugno 2007 Victoria Samson, un’analista americana del Center for Defense Information, ha dichiarato in un discorso al Parlamento europeo “Ciò che è davvero irritante è che si tratta solo di un esperimento di difesa missilistica degli Stati Uniti: un sistema nuovissimo, sconosciuto e mai sperimentato, che dovrebbe difendere da una teorica e francamente inspiegabile minaccia missilistica iraniana, che tra l’altro non esiste” “What is truly galling is that this missile defense experiment by the United States is strictly that: un unknown, untested, brand-new system, which is supposed to defend against a theoretical and frankly inexplicable Iranian missile threat that also does not exist.” Difesa antimissile, pag. 2)
Secondo lo studio di 16 agenzie americane di informazione l’Iran ha smesso di lavorare alla produzione di armi nucleari già nell’anno 2003. (National Intelligence Estimate (NIE) - Iran: Nuclear Intentions and Capabilities; E’ evidente che questo sistema di difesa non serve a proteggerci contro l’Iran o la Corea del Nord e non è nemmeno utile contro i missili russi o cinesi. Dichiarazione ufficiale del MDA.

Esperti militari internazionali affermano che questo sistema di difesa è del tutto inutile contro le migliaia di testate atomiche a disposizione della Russia.Secondo una tesi molto diffusa, la vera intenzione degli Stati Uniti è la militarizzazione e la conquista dello spazio, cosa che porterebbe ad un controllo totale del nostro pianeta. Questo è stato il motivo fondamentale per cui nel 2005 il Canada ha rinunciato a collaborare con gli USA, comprendendo che non si sarebbe trattato di un sistema di difesa ma di un sistema d’attacco. (Space4peace.org)
Altra opinione condivisa da molti è che qualsiasi sistema di difesa è facilmente eludibile, ma anche se fosse veramente efficace, in pochi anni le potenze nemiche costruirebbero missili capaci di “bucarlo”. Cosi sarebbe necessario un perfezionamento del sistema di difesa, in una spirale senza fine in cui le uniche a guadagnare sarebbero le ditte produttrici di armi. Come dice Massimo Zucchetti, fisico nucleare presso il Politecnico di Torino: „Non c’è mai un’arma ultima. L’arma ultima diventa sempre dopo un pò la penultima. I militari, ricercatori, scienziati in qualche modo devono trovare un modo per spendere le enormi risorse a loro dedicate".(Buone Nuove, 26.10.2006)

Ma cerchiamo di capire meglio come stanno le cose
Il 13 giugno 2000 il New York Times scriveva: „Nell’ultimo decennio l’industria degli armamenti ha speso 49 milioni di dollari in contributi ai politici di Washington e altri 2 milioni in una campagna più sottile e indiretta, che ha aiutato a creare un’atmofera in cui la pressione per costruire un sistema anti-missile esercita un grande peso su entrambi i partiti.“ („Over the last decade, the arms industry has spent $49 million in campaign contributions to Washington politicians and an additional $2 million in a more subtle and indirect campaign that they say has helped create an atmosphere in which the pressure to build an antimissile system weights heavily on both parties.“ NYT, 13.6.2000) Questo significa che le industrie che producono armi hanno finanziato in maniera ingente i partiti politici. Ma non solo. La spesa più grande è stata destinata alla creazione di centri di studi e organizzazioni no-profit, con il compito di produrre documenti pseudo- scientifici che possano convincere i politici e l’opinione pubblica della necessità di costruire un sistema di difesa.„
A guidare la carica per la difesa missilistica è il Center for Security Policy. Dedicato alla costruzione di un sistema anti-missile, il centro ha nel suo consiglio d’amministrazione i rappresentanti di almeno otto industrie – sei solo della Lockheed Martin – pubblica continuamente documenti e organizza seminari per chi deve prendere le decisioni a Washington“ („Leading the charge for missile defense is the Center for Security Policy. Dedicated to having an antimissile system built, the center has at least eight industry representatives on its board -- six from Lockheed Martin alone -- and issues a steady stream of position papers and sponsors numerous seminars for Washington decision makers.“ NYT, 13.6.2000)
Le aziende direttamente interessate alla costruzione dello scudo stellare sono: Boeing, Lockheed Martin, Raytheon e Northrop Grumman. (PeaceLink.it) Maggiori informazioni: CounterPunch.org
Le aziende Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman sono clienti della agenzia AMI Communications, che ha ricevuto dal governo ceco in modo assai poco trasparente il compito di informare la popolazione sull‘installazione del radar. Scopo di quest‘agenzia non è dare una informazione obbiettiva ed esauriente, ma convincere la popolazione dei vantaggi dell‘offerta fatta dai suoi clienti.
Sia l’azienda AMI communication che Dutko hanno legami con il partito di destra che attualmente è al governo in Repubblica ceca. Inoltre l‘amministratore della Dutko Worldwide in Repubblica Ceca è stato fino allo scorso anno Alexandr Vondra, che come Ministro ha partecipato alla decisione di dare la commessa alla ditta AMI. (Greenpeace, Zvědavec.org)

Intanto alcuni Paesi europei vengono coinvolti direttamente nel progetto americano: per esempio la Polonia, dove dovrebbero essere installati i missili intercettori e il Regno Unito che è pienamente d’accordo con questo piano, anche se la popolazione è contraria. L’Italia, mentre ufficialmente dichiara che riguardo a un progetto cosi importante dovrebbero esprimersi la NATO e l’Europa unita, nel febbraio 2007 firma un accordo segreto con gli Stati Uniti: verranno costruite in Italia altre basi militari all’interno del programma dello „scudo stellare“, oltre ad ampliare quelle già esistenti. Ma tutta l’Europa ne è coinvolta e i vari Governi hanno lasciato le popolazioni all’oscuro delle importanti decisioni che venivano prese sulle loro teste. Dall’altra parte la Russia, dopo la risposta negativa degli Stati Uniti alla sua richiesta di sospendere questo piano, ha cominciato a produrre nuove armi nucleari capaci di bucare lo scudo americano.

Schultze nella dichiarazione della campagna Europa per la Pace, dice: L’Europa non deve appoggiare alcuna politica che trascini il pianeta verso la catastrofe. Scrivono Chomsky e Gorbachev nel 2007 nella loro adesione a questa campagna:
"E' molto importante essere vigili e resistere attivamente ad ogni piano di rendere l'Europa ancora una volta ostaggio della paura e del pregiudizio caratteristici della guerra fredda." “it is important to remain vigilant and actively resist any plans of making Europe once again hostage to the fear and prejudice characteristic of the Cold War“
„L’Europa ha una posizione unica per intraprendere la storica missione di salvare la razza umana dall’auto-distruzione.“ „Europe is uniquely well-placed to undertake the historic mission of saving the human race from self-destruction.“

E‘ possibile cambiare il futuro?

Nel futuro immediato possiamo aspettarci che le grande aziende americane offrano ingenti commesse alle aziende della Republica ceca e di altri paesi europei; grazie alla pressione di queste aziende, è probabile che anche la NATO approverà il progetto del sistema di difesa. Pagati da queste aziende, opinionisti, politici e esperti parleranno in televisione per spiegarci i benefici di avere basi americane sul proprio territorio ed i benefici delle guerre umanitarie… e chi si oppone sparirà misteriosamente dalla scena. La possibile approvazione della NATO verrà usata quasi come una formula magica, capace di convincere dell‘utilità dello „scudo stellare“.anche quelli che in questo momento sono in dubbio.

Il pensatore argentino Mario Rodriguez Cobos, conosciuto come Silo, ispiratore della Nonviolenza attiva, dice: „Che tutto termini nel caos a cui seguirà un nuovo inizio di civiltà o che inizi una fase di progressiva umanizzazione - questa alternativa non dipende da inesorabili leggi meccaniche ma dall’intenzione degli individui e dei popoli, dal loro impegno a cambiare il mondo”.

Nel dicembre 2007 il Movimento umanista, che già insieme ad altre organizzazioni aveva dato vita in Rep. ceca al movimento di protesta contro le basi americane, dichiara:
I cittadini cechi hanno provato di tutto: una petizione con piu‘ di 200.000 firme, discussioni, conferenze con la partecipazione di personaggi del mondo scientifico e artistico, manifestazioni e dialogo con politici… poichè il Governo completamente ignora l’opinione della maggioranza dei cittadini, abbiamo deciso di usare una nuova forma di lotta: il boicottaggio. Proponiamo di fare pressione sul governo degli Stati Uniti attraverso le aziende americane: non comprare i prodotti americani. La protesta Nonviolenta ha una lunga storia ed esempi positivi. I piu‘ conosciuti sono i movimenti di Gandhi e M. L. King. Questi movimenti hanno mostrato che la lotta nonviolenta è una possibilità reale di far cambiare ai propri nemici i loro piani violenti. La nonviolenza ha portato l’India all’indipendenza dal cruento regime coloniale britannico e i neri d’America al conseguimento di maggiori diritti sociali.
Ora dipende da noi se quegli esempi continuano: mostriamo ai governi ceco e americano la forza della nonviolenza.

Ma questa nuova spregiudicata corsa agli armamenti non riguarda solo la Rep. ceca. ma tutta l’Europa e tutto il mondo.
Appoggia il nostro movimento nonviolento! Il fallimento del progetto americano in rep ceca rappresenterebbe una grande vittoria della democrazia e sarebbe un importante segnale di distensione per tutto il mondo: la vittoria di Davide contro l’insolente Golia!

Il futuro si può ancora cambiare!

www.nonviolence.cz