giovedì 26 giugno 2008

code di paglia


cito un articolo svizzero e il mio commento a riguardo



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Dibattito in Italia sulle intercettazioni telefoniche

[Neue Zürcher Zeitung]

Il presidente del consiglio Berlusconi vuole limitare fortemente le competenze delle autorità giudiziarie

Il governo Berlusconi vuole limitare fortemente l’utilizzo dello strumento delle intercettazioni. Non solo l’opposizione, bensì anche il partito di maggioranza Lega Nord, temono che l’Establishement tenti di sottrarsi dal controllo della giustizia.

Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha annunciato, che intende varare un progetto di legge per la restrizione della facoltà di intercettazione delle autorità giudiziarie. L’obbiettivo è limitare le intercettazioni a indagini su mafia e terrorismo. Finora, l’intercettazione era ammessa per delitti punibili con almeno cinque anni di carcere. Inoltre, aggiunge Berlusconi, si punirà con una pena di cinque anni di reclusione chiunque violerà la nuova legge o pubblicherà comunicazioni telefoniche registrate dai giudici indagatori.

Autoprotezione per la classe politica?

Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano giustifica la proposta dicendo che in nessun altra democrazia occidentale verrebbero fatte altrettante intercettazioni quanto in Italia, e che la privacy di centinaia di migliaia, se non di millioni di Italiani venga ferita in modo sproporzionato. Secondo i dati del Ministro, attualmente in Italia vengono intercettate le comunicazioni di 100 000 persone per un costo di 280 millioni di Euro rispetto alle sole 1700 persone negli USA, 3700 in Svizzera, 5500 in Inghilterra e 20 000 in Francia.

I magistrati e due dei tre partiti di opposizione, Partito Democratico e L’Italia dei Valori, avvertono che il Governo rischia di ostacolare le indagini della procura per reati di corruzione e delitti finanziari. L’associazione dei giornalisti protesta contro il rischio d’incarcerazione per la pubblicazione di intercettazioni registrate, che non colpirebbe solo funzionari di giustizia ma anche per gli impiegati dei media.

Anche tra gli esponenti della Lega Nord, terzo partito al governo per numero di rappresentanti, si diffonde un malessere considerevole. La Lega, similmente ad Italia dei Valori prova in parte a delinearsi come forza di opposizione al corrotto Establishement politico. In un intervista, il precedente Ministro di Giustizia Roberto Castelli esprime il suo “personalissimo” sospetto, che la classe politica cerchi di sottrarsi dal controllo della giustizia riguardo a reati di corruzione ed abuso di potere, reati purtroppo molto tipici per la classe stessa. Negli ultimi anni, tra le vittime prominenti di intercettazioni telefoniche si conta l’ ex governatore protezionista della Banca d’Italia Antonio Fazio che fu coinvolto nello scandalo bancario del 2005, oppure anche il criminoso ex-direttore generale della Juventus Luciano Moggi.

Il Presidente della Repubblica spera in un compromesso

Antonio di Pietro, presidente del partito di opposizione ed ex-magistrato, avverte di non cedere ad un torvo compromesso da parte dell’Establishement. Denuncia anzi, che il Partito Democratico non combatte in modo abbastanza deciso questa proposta di Berlusconi. Di Pietro rammenta che gia durante il Governo Prodi, degli esponenti del Partito Democratico avevano cercato di imporre una limitazione delle l’intercettazioni, dopo che erano stati pubblicate registrazioni di intercettazioni per loro stessi compromettenti legate allo scandalo bancario del 2005

Martedì è intervenuto nella discussione anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riconosce a Berlusconi che, dato il numero insolitamente alto di intercettazioni ed indiscrezioni, abbia aperto la discussione su di un problema vero. Al contempo stesso però, Napolitano, che funge da garante per una giustizia indipendente, eletto nel 2006 dal centro-sinistra, esprime la sua speranza in una soluzione che guardi oltre gli interessi dei partiti. A tale scopo, ha menzionato da un lato il diritto alla protezione della privacy, dall’ altro la necessità di un utilizzo “misurato” dello strumento delle intercettazioni.

[Articolo originale di Nikos Tzermias]

[traduzione: info@ItaliadallEstero.info]
Articolo pubblicato Mercoledì 11 Giugno 2008, in Svizzera. "





probabilmente il sig Angelino Alfano(stranamente incensurato, a parte un bacio con un certo.., pur essendo del pdl) non considera che in italia rispetto ad altri paesi i crimini finanziari costano allo stato ben più del costo delle intercettazioni. non pensavo comunque che la combricola della cdl arrivasse a una tale sfacciataggine. è palese per chiunque idiota che la volontà è quella di dare la mazzata definitiva alla magistratura ad alti livelli. gli italiani k lavorano in fabbrica e che devono arrivare a fine mese di certo non sono sotto il mirino delle intercettazioni. la violazione della privacy ad ampio spettro è una pura castroneria. se davvero fossero sorvegliati così tanti cittadini, quante persone servirebbero ad ascoltare quelle intercettazioni? forse si risolverebbe veramente il problema della disoccupazione..
Napolitano come sempre è di grande aiuto non dicendo nulla.. ma a che serve il presidente della repubblica in italia, quando ci sono già berlusconi e il papa e soprattutto, quando non c’è la repubblica??

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