giovedì 26 giugno 2008

italia agli italiani?


riporto un articolo tradotto da "el pais", giornale spagnolo, del 23 maggio:



L’Italia scommette sul pugno di ferro per controllare l’immigrazione clandestina con pene detentive

23/05/2008

Berlusconi ha promesso in campagna di introdurre la politica immigratoria italiana, anche col rischio mettere sotto giudizio i principi basici del diritto comunitario, contrario alla criminalizzazione dei senza documenti. Ha compiuto, a pieno, la sua promessa con la prima riunione del Governo a Napoli.

La scelta della capitale della Campania per la riunione ha a che fare con la grave crisi a cui è soggetta questa città che da mesi, data la mancanza della raccolta dei rifiuti, ha questo problema, nel quale è implicata la Camorra. Il primo ministro ha tranquillizzato i napoletani assicurando che “tornerà a fiorire” e per questo ha deciso di aumentare le discariche, che saranno vigilate a partire da subito dalle forze dell’ordine ed eventualmente dall’Esercito. Napoli è stata scenario, d’altra parte, come a Roma, di germogli di razzismo contro gli zingari rumeni.

La soluzione di Berlusconi per l’immigrazione illegale è l’aumento delle misure repressive: ha dato il via ad una normativa che include la creazione di un nuovo delitto, quello di immigrazione clandestina, punito con pene tra i sei mesi ed i quattro anni di carcere. Attualmente, ci sono circa 700.000 stranieri con situazioni irregolari in Italia. È prevedibile che il progetto di legge venga approvato in Parlamento, data la comoda maggioranza di governo nelle due camere. E potrebbe essere operativo prima di agosto.

L’autore della nuova normativa, che ha suscitato la protesta della sinistra nel Parlamento Europeo, così come nel Consiglio d’Europa e ONG, è il ministro della Giustizia, Niccolò Ghedini, l’avvocato personale di Berlusconi nelle varie cause aperte che ha. Ghedini assicura che Il Cavaliere non approverebbe mai una legge inumana. Senza dubbio, il pacchetto approvato indica molto bene il contrario: aumento della pena di un terzo in caso di altri delitti, espulsione immediata, sanzioni penali per chi gli affitta una casa, difficoltà per il raggruppamento familiare, detenzione fino a 18 mesi nei centri di detenzione, eccetera.

Sono misure che in altre circostanze avrebbero sollevato grandi proteste nel resto d’Europa. Però, per disgrazia, anche l’UE si sta lasciando contagiare da questo clima contro l’immigrazione. Con l’aggravante che nasconde l’inasprimento dietro al cinismo: adesso, si dice, non si tratta di denunciare la politica di Berlusconi, bensì di contenerla.

“Articolo originale di EDITORIALE”




la soluzione ad un problema non è l'eliminazione del problema stesso.. e comunque.. dove si pensa di imprigionare queste 700.000 persone? già due anni fa è stato necessario l'indulto per liberare le carceri sovraffollate. magari si ha in mente di creare nuove prigioni speciali, ampie.. le potrebbero chiamare "campi di prigionia"..proprio l'ultimissima frase dell'articolo mi ricorda il comportamento di francia e inghilterra negli anni dell'ascesa di hitler..

consiglio a tutti di vedere un film, "l'appartamento spagnolo", girato negli anni della costruzione della comunità studentesca europea, fondazione del progetto erasmus.. gli anni in cui si credeva possibile superare le insensate barriere nazionali, almeno per i giovani.

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